YACHT-Redaktion
· 17.08.2024
Cari lettori,
Le piccole imbarcazioni emanano una magia speciale. La magia di una navigazione semplice e senza complicazioni. Sui 17, 20 o anche 25 piedi, si può sempre trovare un posto in porto, anche se è pieno all'inverosimile. I costi per l'attrezzatura, le spese di ormeggio, semplicemente tutto, sono contenuti. La piccola barca ci segue fedelmente sul rimorchio dietro l'auto in qualsiasi zona di navigazione e trascorre l'inverno in modo frugale sul rimorchio dietro casa.
Non c'è da stupirsi che la comunità degli appassionati di piccole imbarcazioni da crociera sia enorme, sia tra i velisti che partecipano alle regate e al dopolavoro, sia tra i velisti in crociera o addirittura tra i circumnavigatori. La scorsa settimana si è diffusa la notizia che 2025 verrà organizzata una regata intorno al mondo su miniature in compensato autocostruite. La risposta, sia tra i potenziali interessati che tra i lettori, è grande: ci sono addirittura due candidati tedeschi nella lista di partenza provvisoria.
Sembra certamente un'impresa audace. D'altra parte, gli skipper di barche molto più piccole hanno già dimostrato che è possibile fare il giro del mondo. Il francese Yann Quenet ha recentemente portato a termine un'impresa di è partito per la sua seconda circumnavigazione del mondo con una piccola imbarcazione costruita da lui stesso, lunga solo quattro metri (!). Sulle miniature in compensato c'era già una corsa transatlanticae velisti esperti come il polacco Szymon Kuczynski hanno dimostrato che è possibile, navigare intorno al mondo con una piccola barca di serie come il Maxus 22. E anche senza sosta.
Con tutte queste piccole imbarcazioni, autocostruite o prodotte in serie, in compensato o in vetroresina, sarebbe probabilmente opportuno rimanere in zone riparate. Su laghi interni o sulla costa. Ma così non si sarebbero mai fatti molti viaggi a vela emozionanti, per non parlare di quelli estremi come quelli della famiglia Habeck, che ha addirittura ha fatto il giro del mondo con un Etap 21i. Un'e-mail ricevuta di recente dalla redazione mostra l'impatto che questi viaggi possono avere e il loro potenziale di ispirazione per gli altri, soprattutto per i giovani velisti. Un giovane velista della Germania meridionale, appena ventenne, ha descritto quanto il viaggio, il libro e la barca descritta lo abbiano ispirato, anche se l'avventura si è svolta diversi anni fa.
Alla fine ha acquistato anche un Etap 21i. Non per fare il giro del mondo, ma per realizzare il suo grande sogno di navigazione dopo la laurea triennale: un giro del Mediterraneo. L'intervista a questo giovane, che sarà presto pubblicata su yacht.de e su YACHT, chiarisce ancora una volta la grande attrattiva delle piccole imbarcazioni. Lo skipper ha deciso di attraversare la Francia da Heidelberg con la propria chiglia, invece di portare la barca su un rimorchio. Tuttavia, può determinare il punto finale del suo viaggio nel Mediterraneo - che è ancora in corso - in modo flessibile, riportando la barca sul rimorchio.
Questo esempio dimostra ancora una volta che con le piccole imbarcazioni da crociera si può scegliere. Questo vi dà libertà e flessibilità e fa sì che i piccoli siano i veri grandi.
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