Uske Berndt
· 26.06.2023
Il Cantiere del Pardo ha riunito ancora una volta tre professionisti per la progettazione dell'imbarcazione di 20 metri: Matteo Polli per le linee veloci dello scafo, Marco Lostuzzi per la struttura e Nauta per il layout, la coperta e gli interni. Lo scafo, largo quasi sei metri e simile a quello del 72, è progettato per rimanere stabile in fase di sbandamento e per offrire elevate prestazioni con vento leggero. Il fiocco autovirante (120 m²) è di serie con lo scafo di 154 metri quadrati, il che significa che il 26 tonnellate può teoricamente essere navigato anche senza equipaggio. Il pescaggio varia tra i 3 e i 3,50 metri ed è disponibile anche l'opzione della chiglia telescopica.
A seconda dell'area di utilizzo, gli acquirenti scelgono la versione Performance o Long Cruise. A prima vista, quest'ultima si differenzia soprattutto per la forma e l'altezza della tuga, "spaziosa ma bilanciata per un aspetto filante", afferma Massimo Gino di Nauta Design. Il fatto che il salone LC sia più alto e quindi più vicino al pozzetto è dovuto principalmente al motore posizionato sotto. Nella versione Performance, il pacchetto da 80 kW si trova tra le cabine, che sono quindi leggermente più piccole.
La sorprendente forma dello scafo a poppa del Grand Soleil 65 è tipica di Matteo Polli: la struttura di poppa non è piatta, larga e angolare, ma quasi rotonda. A poppa, la linea di galleggiamento è estremamente stretta, nonostante la grande larghezza a livello del ponte. Aveva già utilizzato un progetto simile per la sorella minore 44. È stato il primo progetto di Matteo Polli dopo l'ingaggio da parte del cantiere. Dopo i successi ottenuti con Italia Yachts nel circuito delle regate ORC (tre titoli mondiali, due volte campione italiano, con Italia 9.98 e 11.98), il geometra-artista progetta per il Cantiere del Pardo dal 2020.