L'"artista senza affetti", scrive YACHT in un opulento ritratto del piccolo grande uomo italiano, è "amico, compagno e partner di tutti coloro che contano qualcosa nella vela e nella società. È corteggiato da star dello sport, nobiltà e celebrità: il simpatico uomo dal sorriso smagliante ha persino avuto un'udienza con il Papa".
Ma c'è di più: Costa, pur essendo lui stesso estremamente importante, non preferiva affatto circondarsi di celebrità mondane, al contrario - era sempre impegnato a difendere coloro che non erano sotto i riflettori. Aveva un cuore grande. Ad esempio, Costa donava regolarmente opere del valore di diverse migliaia di euro alla campagna YACHT Handicap per i velisti disabili, donava parte dei suoi guadagni per aiutare i bambini affamati, collaborava con l'Unicef e aveva anche organizzato una campagna di raccolta fondi per le vittime dello tsunami del 2004 nel Sud-Est asiatico.
Soprattutto, era un filantropo.
A vent'anni scopre la sua vena artistica, si ispira a Matisse e Picasso, crea disegni per famosi stilisti come Dior e Valentino e lavora per registi come Federico Fellini e Stanley Kubrick.
Le sue opere sono caratterizzate da un linguaggio visivo idiosincratico, dominato da superfici colorate. Hanno persino adornato il Vaticano e diverse case reali. Con questo stile, Costa ha accompagnato la vela in tutte le sue sfaccettature dagli anni Settanta in poi. Che si tratti dei Campionati del Mondo J24, delle Olimpiadi, della Whitbread Race o dell'America's Cup, Costa e la vela sono stati un tutt'uno. Gli organizzatori dei maggiori eventi mondiali lo ingaggiarono come artista ufficiale. Ha inoltre contribuito con un suo dipinto alle celebrazioni per il 100° anniversario della fondazione di YACHT nel 2004.
La navigazione a vela portò Costa in Germania diverse volte, tra cui a Kiel. L'italiano si innamorò del paesaggio della Germania settentrionale e vi si stabilì. Ha aperto una propria galleria a Laboe e da allora ha vissuto in parte qui e in parte nel suo paese d'origine, ed è stato presente a tutti i saloni nautici tedeschi.
Ha fatto del suo motto di vita una sorta di marchio di fabbrica: "Arte Vita", l'arte di vivere. E l'ha fatto da padrone, un uomo di piccola statura ma con un'enorme e coinvolgente aura positiva, sempre allegra, sempre aperta, sempre calorosa.
Da qualche tempo la sua salute cagionevole gli stava dando filo da torcere. La sua famiglia lo ha riportato a casa, nella sua Roma. Franco Costa vi ha compiuto ieri il suo ultimo viaggio. Aveva 80 anni.