Solo a dicembre "Horonuku" ha raggiunto l'incredibile velocità di 222,4 km/h sul lago salato australiano asciutto Lake Gairdner, polverizzando il vecchio record di poco meno di 203 km/h. "Siamo tornati sul lago a febbraio per imballare la barca", racconta il pilota Glenn Ashby. "Dovevamo riportare 'Horonuku' e i container in Nuova Zelanda. Ma dopo qualche giorno, il nostro meteorologo ha indicato che il tempo poteva essere buono, così ci siamo affrettati a tornare sul lago". Il team non era sicuro che le condizioni sarebbero state buone, quindi ha mantenuto un profilo basso, ha continuato Ashby.
Come per l'ultimo record mondiale di dicembre, la velocità del vento richiesta era prevista solo per poche ore, quindi il team doveva essere pronto al decollo. La sera del 24 febbraio 2023, Ashby ha portato "Horonuku" ancora una volta nei libri dei record con 225,58 km/h. "Due giorni prima di fare le valigie, abbiamo stabilito un nuovo parametro per il veicolo a energia eolica più veloce del mondo, battendo il nostro precedente record di oltre 3 km/h", dice il pilota soddisfatto.
Dall'ultimo Coppa America il team neozelandese ha lavorato a questo progetto speciale fuori dall'acqua. Battere il record del mondo era solo un obiettivo secondario, ma che erano determinati a raggiungere. "Il progetto Landspeed ha rappresentato una nuova opportunità per superare i limiti dell'aerodinamica, delle forze strutturali, dei metodi di costruzione e dei materiali", afferma Matteo de Nora, responsabile di Emirates Team New Zealand. E questo sarà portato avanti e spinto ancora più in là: "Sappiamo che possiamo andare ancora più veloci, quindi è quello che intendiamo fare".
Anche il pilota Glenn Ashby non vede il nuovo record come la fine delle possibilità. Alla domanda se "Horonuku" possa andare ancora più veloce, Ashby risponde subito in modo affermativo: "Assolutamente! Non abbiamo dubbi che possiamo andare molto più veloce, si vuole sempre andare più veloce. Ma credo che a un certo punto si debba fare un bilancio e rimanere impressionati dalle nostre velocità. Con questo progetto abbiamo superato dei limiti piuttosto elevati!".
"Quello che spesso si sottovaluta è che le tecnologie che utilizziamo in sfide come questa - o in una Coppa America -sono in definitiva la base per la tecnologia di domani", sottolinea de Nora, riferendosi agli altri progetti. Essere all'avanguardia dal punto di vista tecnologico è l'aspetto affascinante di tutte le sfide che il team ha affrontato finora. Tra l'altro, è stato il vincitore in carica della Coppa America a lanciare il primo prototipo per la prossima Coppa del 2024. Lo sviluppo del team neozelandese serve anche come yacht per tutti i partecipanti alla Youth America's Cup e alla Women America's Cup.