L'erba marina è sempre esistita negli oceani. Tuttavia, era raramente menzionata nei libri dei vecchi circumnavigatori: gli avvistamenti erano troppo insignificanti per questo. Si dice che il nome "Sargasso" di questa specie di alga bruna, che può sviluppare ciuffi lunghi fino a 300 metri e funge da habitat naturale per piccoli pesci e bioorganismi, risalga a Cristoforo Colombo, che chiamò così il mare a est della Florida in cui l'alga era comparsa per la prima volta. Il Mar dei Sargassi si trova ai margini della calda Corrente del Golfo, che ne favorisce la crescita.
L'uomo ha sempre cercato di utilizzare le alghe, ad esempio come imbottitura di materassi, cibo, biocarburante, materiale da costruzione o persino medicina. Negli ultimi dodici anni, a partire dal 2011, si è osservata una crescita costante. L'alga dei Sargassi si sta inoltre diffondendo sempre più nell'Atlantico orientale, finendo sulle spiagge delle isole caraibiche e causando sempre più problemi ai residenti locali.
Ma l'erba dei Sargassi potrebbe diventare un problema anche per i partecipanti alla The Ocean Race.
Nelle isole di Barbados, Trinidad e Tobago, ma anche in Belize e Guatemala, l'erba che si deposita sulle spiagge a volte si accumula in alte montagne e può essere rimossa solo con macchinari pesanti. Tuttavia, ciò richiede enormi investimenti che molti piccoli Stati insulari, che vivono principalmente di turismo sulle loro spiagge di sabbia bianca, non possono permettersi.
Si presume che la causa di questa enorme diffusione sia l'aumento della temperatura dell'acqua da un lato e l'incremento dello scarico di fertilizzanti negli oceani dall'altro. I picchi di crescita delle alghe brune sono stati misurati nel 2018 e nel 2023, quando gli yacht sono rimasti letteralmente incastrati nei tappeti durante la loro traversata dell'Atlantico.
L'alga sta inoltre causando sempre più problemi alle flotte di pesca, le cui reti si strappano su queste piante dure e pesanti.
Le informazioni vengono ora raccolte in un nuovo sito web per indagare i retroscena della diffusione e della proliferazione, ma anche come aiuto per evitare i tappeti di alghe quando si pianificano gli itinerari.