Come la rivista di attualità "Lo specchio In seguito alla valutazione di un rapporto di audit confidenziale, l'Ufficio federale di controllo tedesco "ritiene il Ministero della Difesa corresponsabile dell'esplosione dei costi nella riparazione del veliero da addestramento 'Gorch Fock'". Secondo il rapporto, la nave non era stata adeguatamente "esaminata e valutata in anticipo".
Si tratta comunque di un modo piuttosto amichevole di porsi se vengono confermate le carenze descritte nella fase di pianificazione e approvazione. Tra le altre cose
- non è stato effettuato alcuno studio di fattibilità economica della riparazione;
- è stato ignorato un rapporto dell'ufficiale medio che certificava gravi carenze già nel 2011, tra cui un danno da corrosione così grave da comportare "un rischio non trascurabile per la nave e l'equipaggio" già da diversi anni;
- l'ispezione di costruzione della nave, prevista ogni cinque anni, non era stata eseguita correttamente;
- una soluzione forse più favorevole, sotto forma di una nuova costruzione, non era stata nemmeno discussa;
- il ministro della Difesa Ursula von der Leyen (CDU) è stata spinta a continuare le riparazioni, sempre più costose, con cifre e stime di costo deliberatamente false, che ha approvato due volte, nel gennaio 2017 e nel marzo 2018.
Riassumendo: Le omissioni e le accuse si stanno "intensificando fino a diventare un affare tangibile", come scrive Der Spiegel. Al ministero regnavano "condizioni caotiche".
Il veliero da addestramento avrebbe dovuto essere in cantiere per le riparazioni per alcuni mesi nel 2016, per un costo stimato di 10 milioni di euro. Ora è in bacino da quasi tre anni, con il solo spazio che costa ai contribuenti 10.000 euro al giorno, secondo quanto riportato dai media. I costi sono aumentati rapidamente nel tempo e l'ultima stima era di 135 milioni di euro.
Lo scorso dicembre, poco dopo che un dipendente dell'Arsenale navale responsabile del controllo dei costi si è autoaccusato di corruzione, la von der Leyen ha imposto il blocco dei pagamenti e da allora i lavori sono stati sospesi. Il Ministero federale della Difesa deciderà a gennaio se i lavori saranno ripresi o meno.