Il varo del 110 piedi è stato un grande momento, lo spettacolo è stato applaudito dai membri del management di Wally, dagli artigiani e dai rappresentanti del Gruppo Ferretti, di cui il marchio italiano fa parte dal 2019. Insieme alle loro famiglie, hanno ammirato come il 33 metri scivolava in acqua. La vernice metallizzata azzurra brillava sotto il sole di giugno, con l'aspetto della pelle esterna che cambiava a seconda della luce. La costruzione di questo gioiello in carbonio, destinato a segnare punti sia sulle lunghe distanze che in regata con una superficie velica di bolina di 576 metri quadrati, è stata curata dal team di Bremerhaven di Judel/Vrolijk & Co. L'esclusivo layout di coperta, opera del team di progettazione di Wally e dello studio Santa Maria Magnolfi, che insieme hanno disegnato le linee esterne e gli interni del Wallywind 110, era già evidente alla cerimonia.
Il fondatore e capo progettista di Wally, Luca Bassani, è soddisfatto della nave da 70 tonnellate ed elogia quello che considera il mix ideale di prestazioni e design: "Abbiamo esaminato a fondo le aree di coperta. Il risultato è stato un pozzetto di 80 metri quadrati completamente privo di attrezzature veliche, paragonabile a quello di un superyacht di almeno 60 metri di lunghezza". Gli armatori e i loro ospiti possono quindi rilassarsi su divani e lettini, mentre a poppa e a prua ci sono altri due salottini. Anche chi ha bisogno di più spazio a bordo troverà ciò che cerca: I progetti per i Wally 130 e 150 sono già pronti. E il secondo Wallywind 110 è già in costruzione.