Lars Bolle
· 14.03.2025
La Commissione europea ha annunciato tariffe di ritorsione sui prodotti statunitensi in risposta ai dazi del governo americano su acciaio e alluminio. Tra i gruppi di prodotti colpiti figurano anche le imbarcazioni da diporto. Tuttavia, questa misura è stata criticata dall'industria nautica europea. L'European Boating Industry (EBI), in qualità di associazione di settore, si oppone fermamente ai dazi previsti e avverte dei potenziali rischi per le aziende europee e per l'intera catena del valore. In una dichiarazione, l'EBI invita l'amministrazione statunitense e la Commissione europea a condurre negoziati nei prossimi giorni e settimane per risolvere questo problema urgente.
Nella sua dichiarazione, l'ICE fa riferimento alle esperienze negative dei precedenti conflitti doganali. Tra il 2018 e il 2021 erano già in vigore tariffe di ritorsione simili, che avrebbero avuto un impatto negativo significativo sul settore. L'associazione sottolinea che le tariffe disturbano fondamentalmente il libero scambio di merci tra le aziende, ostacolano la crescita economica e mettono a rischio i posti di lavoro. Le piccole e medie imprese, che costituiscono la spina dorsale della cantieristica europea, sono particolarmente colpite.
L'ultima escalation del conflitto commerciale è iniziata con l'aumento da parte del governo statunitense dei dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio dall'UE. In risposta, la Commissione europea sta pianificando un pacchetto completo di contromisure. La Commissione ha annunciato che queste misure entreranno in vigore dal 1° aprile, dopo aver consultato gli Stati membri e i gruppi di interesse.
La reintroduzione dei dazi UE sulle imbarcazioni statunitensi potrebbe avere conseguenze di vasta portata per il mercato europeo. L'ultima tornata di dazi ha colpito soprattutto i rivenditori di imbarcazioni in Europa, mentre l'industria nautica statunitense era in piena espansione sul proprio mercato interno. Tuttavia, gli attuali indicatori economici degli Stati Uniti dipingono un quadro diverso: da quando il nuovo governo è entrato in carica, sono stati osservati un calo dei prezzi del mercato azionario, un aumento della disoccupazione e una diminuzione della fiducia dei consumatori. Questo sviluppo potrebbe intensificare l'impatto dei dazi sull'industria nautica statunitense.
L'introduzione di tariffe di ritorsione potrebbe colpire l'industria nautica europea molto più duramente di quella americana. I principali produttori statunitensi di imbarcazioni da diporto hanno già reagito a precedenti conflitti commerciali. Aziende come Brunswick, che producono per il mercato globale, negli ultimi anni hanno creato grandi capacità produttive in Europa. Molti dei 19 marchi di barche Brunswick sono ora prodotti su questa sponda dell'Atlantico. Per esempio, Bayliner e Quicksilver sono prodotti in Portogallo, il nuovo marchio Navan proviene dalla Polonia e anche le leggendarie imbarcazioni sportive Sea Ray sono prodotte in Europa.
Per i concessionari europei di imbarcazioni a motore che tradizionalmente vendono marchi prodotti negli Stati Uniti, come Regal Boats, Cigarette e Formula, la situazione rimane incerta. Non è ancora chiaro in che misura saranno colpiti dalle nuove tariffe.
Per quanto riguarda le barche a vela, i cantieri statunitensi precedentemente rilevanti come Island Packet, Hunter, Catalina, Tartan Yachts o Alerion Yachts non svolgono più alcun ruolo in Europa, non sono più rappresentati o non esistono più. L'argomento riguarda solo alcuni yacht custom e le barche Melges (ad eccezione del 24) e J-Boats con il J/9 e J/7.
I produttori europei, invece, dovrebbero aspettarsi costi più elevati quando esportano negli Stati Uniti. Questa disparità di condizioni rafforza le preoccupazioni dell'industria europea riguardo alle misure previste.
Le misure del conflitto commerciale dal 2018 al 2021 sono state solo sospese. Se dovessero tornare in vigore senza modifiche, sarebbero interessati i seguenti gruppi di prodotti dell'industria nautica:
La categoria 8903 10 comprende i gommoni, suddivisi in due sottocategorie:
8903 10 10: questo gruppo comprende i gommoni con un peso massimo di 100 kg ciascuno. Questi includono tipicamente
8903 10 90: questa categoria comprende tutti i gommoni di peso superiore a 100 kg. Sono compresi
Le barche a vela si dividono in due categorie principali:
8903 91 10: questo gruppo comprende imbarcazioni per la navigazione marittima. Queste includono
8903 91 90: questa sottovoce comprende tutte le altre imbarcazioni a vela non destinate alla navigazione marittima:
La distinzione tra imbarcazioni idonee alla navigazione e non idonee alla navigazione si basa su caratteristiche tecniche quali la resistenza dello scafo, la stabilità e l'equipaggiamento per i viaggi a lunga distanza.
Le imbarcazioni a motore si dividono in tre sottocategorie:
8903 92 10: questo gruppo comprende le imbarcazioni a motore per la navigazione marittima, escluse le imbarcazioni con motore fuoribordo. Sono compresi:
8903 92 91: questa categoria comprende le imbarcazioni a motore per scopi diversi dalla navigazione marittima con una lunghezza massima di 7,5 metri. Questi includono
8903 92 99: le imbarcazioni a motore per scopi diversi dalla navigazione marittima con una lunghezza superiore a 7,5 metri sono classificate qui:
La lunghezza dell'imbarcazione è un criterio decisivo per la classificazione doganale. Al momento della misurazione, si deve prendere in considerazione la lunghezza totale, compresi tutti gli accessori fissi come piattaforme da bagno o bompressi.
Questa categoria comprende tutte le imbarcazioni da diporto che non rientrano nei gruppi precedenti:
8903 99 10: Imbarcazioni con un peso massimo di 100 kg ciascuna. Sono compresi
8903 99 91: imbarcazioni con peso superiore a 100 kg e lunghezza massima di 7,5 metri:
8903 99 99: imbarcazioni di peso superiore a 100 kg e lunghezza superiore a 7,5 metri: