Come il Bådmagasinet danese-norvegese Il divieto riguarda tutte le imbarcazioni da diporto, indipendentemente dalla loro bandiera. Sono previste eccezioni solo per alcune imbarcazioni storiche o se è disponibile un impianto di trattamento delle acque reflue, il che è improbabile per i normali yacht da crociera.
Il divieto di svuotare il serbatoio delle feci e di scaricare direttamente le acque nere è giustificato dal fatto che il fiordo di Oslo è in cattive condizioni ecologiche. Ciò è dovuto agli elevati livelli di inquinamento da fosforo e azoto che, secondo la rivista, sono causati principalmente dalle acque reflue di origine agricola e non dalle imbarcazioni da diporto presenti nella zona.
Il legislatore fa invece riferimento alle 43 stazioni di smaltimento delle feci esistenti. Il ministero competente ha inoltre invitato i comuni limitrofi a creare ulteriori strutture. Infatti, per quanto il numero possa sembrare elevato a prima vista, il gran numero di imbarcazioni da diporto presenti nella zona - 55.000 in tutto - rischia di causare una certa congestione, soprattutto in alta stagione.
L'elevato numero, anche per la Norvegia come nazione nautica, è dovuto alla vicinanza della capitale Oslo e della regione metropolitana circostante. Tuttavia, i comuni devono ora soddisfare la domanda sotto la propria responsabilità e con un'enorme pressione temporale.
Secondo Bådmagasinet, l'associazione industriale norvegese Norboat non è contraria a una maggiore protezione delle acque interessate. Al contrario. Le cattive condizioni non sono in discussione. Tuttavia, avrebbero voluto una maggiore partecipazione in anticipo. Ora anche gli skipper in visita non hanno altra scelta che consultare attentamente la guida del porto se hanno dubbi e vogliono evitare una multa.