Radio marinaRadiotrasmessa da un robot? Nuove ricerche sui droni navali

Fabian Boerger

 · 29.09.2025

Radio marina: radiotrasmessa da un robot? Nuove ricerche sui droni navaliFoto: Yacht/N. Krauss
La ricerca è ancora in corso, ma le imbarcazioni autonome con voci generate dall'intelligenza artificiale potrebbero presto essere in grado di partecipare in modo indipendente alle comunicazioni radio marittime.
Ricercatori norvegesi stanno sviluppando il primo sistema al mondo che consente ai droni navali di comunicare via radio in modo indipendente con le navi con equipaggio. L'obiettivo è facilitare le comunicazioni in mare. Il progetto e gli ostacoli che devono ancora essere superati.

I veicoli senza pilota non conquistano più solo le strade, ma stanno diventando sempre più importanti anche negli oceani. Istituti di ricerca e persino le forze armate tedesche stanno già sperimentando navi autonome. Questi droni navali raccolgono dati meteorologici, ad esempio, o monitorano specifiche aree marine. Un esempio è rappresentato dai droni a vela della Marina danese nel Kattegat.

Nonostante il grande potenziale della tecnologia, ci sono ancora degli ostacoli: Le navi autonome non sono ancora in grado di contattare direttamente via radio altre navi per chiarire le proprie intenzioni in situazioni pericolose come una collisione imminente.

Gli operatori dei droni navali devono essere sollevati

Attualmente, le comunicazioni radio con le navi circostanti e le stazioni costiere sono gestite da persone a terra in centri operativi remoti o a bordo. Un operatore è spesso responsabile di diversi droni navali, con il rischio di sovraccaricarli in situazioni critiche. Gli esperti criticano questa situazione come un rischio per la sicurezza.

La situazione è destinata a cambiare ed è proprio qui che entrano in gioco i ricercatori della Norwegian University of Science and Technology (NTNU). Il loro obiettivo: sviluppare una soluzione che renda la comunicazione tra navi autonome e con equipaggio più facile, veloce e affidabile.

I droni navali rispondono alle richieste di stato

Nello studio, pubblicato sulla rivista Ocean EngineeringL'obiettivo specifico di tale sistema è quello di dare alle altre navi e alle stazioni costiere la possibilità di chiedere e discutere lo stato, le decisioni e le intenzioni future della nave autonoma in un linguaggio naturale. In questo modo, le chiamate radio VHF saranno notevolmente alleggerite per gli operatori.

Per il prototipo i ricercatori hanno utilizzato diversi modelli di intelligenza artificiale. Combinandoli, il sistema è in grado di comprendere le richieste e di fornire risposte appropriate e coerenti che corrispondono alle intenzioni e allo stato della nave autonoma. Le risposte sono generate come linguaggio parlato. Il sistema è stato testato in un simulatore navale e poi confrontato con le prestazioni di un ufficiale di bordo umano nello stesso scenario.


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Ancora poca fiducia nella radio autonoma

Un altro problema è emerso chiaramente: il sistema radio autonomo è molto meno affidabile di un ufficiale di bordo umano. Questo è il risultato dei sondaggi condotti con i soggetti del test durante l'indagine. Questo aspetto è particolarmente critico, poiché la comunicazione radio è particolarmente importante nelle situazioni in cui due navi sono in rotta di collisione. In questi momenti, i cambiamenti di rotta e di velocità devono essere coordinati con precisione.

Tuttavia, i ricercatori sono fiduciosi che gli ostacoli esistenti possano essere superati con una versione ulteriormente sviluppata del prototipo. Tuttavia, sottolineano anche che il sistema sarà adatto all'uso su larga scala solo quando sarà sicuro quanto le navi con equipaggio tradizionale.

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