Oggi pomeriggio, il 29enne Francois Gabart ha ripreso il comando della Vendée Globe. Il gruppo di testa, composto da cinque barche, si trova attualmente al largo delle Isole Prince Edward, nel profondo dell'Oceano Indiano. Nonostante la gara sia molto combattuta, i distacchi tra i singoli skipper sono notevoli: Armel Le Cléac'h con "Banque Populaire" all'estremo nord, Francois Gabart (Macif) e Jean-Pierre Dick (Virbac-Paprec) a circa 130 miglia nautiche a sud-sud-est, Bernard Stamm (Cheminées Poujoulat) ad altre 80 miglia e Alex Thomson (Hugo Boss) all'estremo sud.
Stamm ha lottato per risalire in terza posizione dopo un inseguimento a rotta di collo, e ora si trova in quarta posizione, solo leggermente dietro a Gabart e Le Cléac'h dopo il cambio di leadership. Il britannico Alex Thomson, invece, si era posizionato più a sud per sfuggire a quella che, a suo dire, è stata una zona di alta pressione: "La scorsa notte è stata piuttosto movimentata", dice Thomson: "Onde molto alte e raffiche fino a 38 nodi mi hanno costretto a togliere il piede dall'acceleratore. Sto bene, ma sono molto stressato. Non potevo cucinare o scrivere nulla", continua Thomson. Per Thomson la difficoltà maggiore al momento è la scelta delle vele giuste. C'è una linea sottile tra "non spingere abbastanza" e "barca rotta": "Anche se amo la vela veloce, al momento è davvero molto faticoso", dice Thomson, descrivendo la sua condizione attuale. Tuttavia, la posizione di Thomson sembra promettente: "Hugo Boss" sta navigando in direzione nord-est e sta quindi beneficiando di angoli di vento migliori e di una maggiore velocità.
Lo skipper di "Banque Populaire", attualmente al secondo posto, descrive anche le ultime 48 ore di regata come molto dure: "Le condizioni del vento e delle onde sono molto impegnative. Inoltre, le alte velocità rendono la navigazione molto stressante, il rumore è assordante", dice Armel Le Cléac'h, e continua a essere combattivo nonostante le difficoltà: "La battaglia per il comando è in pieno svolgimento!".
La Vandea continua ad andare ad alta velocità: dopo una settimana di navigazione ad alta velocità, compaiono i primi segni di stanchezza. Non è l'attrezzatura, ma piuttosto la condizione degli skipper a essere attualmente decisiva per la velocità di navigazione. Resta un'esperienza entusiasmante!