Nicolas Manthos ha subito una lesione mortale in un incidente sportivo. Da allora ha preso in mano il suo destino. Durante la pandemia di coronavirus, il 29enne ha imparato a navigare su una Hurley 18 e ha attraversato l'Atlantico poco dopo (YACHT 02/2024). Ora il nativo di Stoccarda sta affrontando una nuova sfida: vuole fare il giro del mondo in solitario e senza scalo con una nuova barca nella World Star Race 2026, la prima edizione del format. Il suo obiettivo: battere il record di imbarcazioni sotto i 40 piedi.
Al ritorno dai Caraibi, stavo già pensando a nuovi progetti. L'idea di fare il giro del mondo a vela senza scalo mi allettava. La World Star Race è sostanzialmente la versione a basso costo della Vendée Globe. Permette di gareggiare con un Class 40, che è veloce e impegnativo da navigare. Inoltre, possono partecipare sia equipaggi a una mano che a due mani. Il vantaggio è che questo formato si rivolge a un maggior numero di velisti.
La barca è un vecchio Class 40 del 2007, robusto e adatto a navigare in tutto il mondo. Ha una storia considerevole ed è preparata in modo tale da offrire un equilibrio ottimale tra velocità e sicurezza.
L'imbarcazione è stata precedentemente attiva in Francia e ha partecipato a importanti regate transatlantiche come la Transat Jacques Vabre e la Route du Rhum. Ha avuto anche alcuni famosi armatori precedenti, tra cui Tanguy de Lamotte, che ha vinto il Vendée Globe (2012/2013 con Initiatives Cœur), Rosso.) è salpato.
Il mio obiettivo è completare la rotta in 130 giorni. Per raggiungerlo, devo navigare a una media di poco meno di 8,6 nodi. È una velocità elevata, ma decisamente fattibile.
Attualmente ho la barca e i mezzi finanziari per partecipare a tutte le regate previste nel 2025. Tuttavia, sono necessari ulteriori fondi per preparare al meglio la barca per la circumnavigazione.
La prima regata parte il 1° giugno. Si parte da Plymouth in solitario e si fa il giro dell'Islanda. A luglio prosegue con la qualificazione e il Fastnet e in autunno probabilmente andrà nel Mar Baltico. L'obiettivo di quest'anno è navigare su distanze più lunghe in solitario e individuare i punti deboli. Questi saranno eliminati durante un importante refit in inverno, prima del giro del mondo nel 2026.
Più informazioni su Nicolas Manthos e il suo progetto si può leggere su sailing-oneworld.com