Il video della rottura dell'albero maestro di Mar Mostro
Puma è fuori. Dopo Abu Dhabi e Sanya, sono tre su sei. Due con l'albero rotto e uno con lo scafo delaminato. E questo già alla prima tappa su un totale di nove. Una percentuale di avarie che deve aver fatto preoccupare gli organizzatori, perché ricorda i problemi del 2005/06, quando la classe era nuova e alcune barche erano in grado di far fronte alle esigenze della regata solo in misura limitata.
La terza generazione è ora in navigazione e, come ci ha assicurato il progettista di Puma Juan Kouyoumdjian in occasione del varo del "Mar Mostro" (vedi YACHT 18/2011), la classe VO-70 ha subito una naturale evoluzione basata su regole modificate e metodi di costruzione più precisi. Allo stesso tempo, però, Kouyoumdjian si aspetta che gli equipaggi navighino costantemente al limite, a differenza del passato.
Ieri, intorno alle 16:00 CET, anche il team del co-favorito Puma è stato colto alla sprovvista, inseguendo gli audaci spagnoli di Telefonica nell'Atlantico meridionale con un vento di circa sei da nord-est. La causa della rottura dell'albero non è ancora chiara al momento, ma il compito della prima tappa è quello di riparare il danno il più rapidamente possibile, condizione indispensabile per rientrare in gara. "Questa regata è una questione di punti", ha spiegato lo skipper Ken Read. "Li sacrifichiamo nella prima tappa per avere la possibilità di ottenerne altri nella seconda". Alla Citazione sonora.
Con un troncone d'albero di appena cinque metri, una vela d'emergenza e l'aiuto del motore, l'imbarcazione viene ora rimorchiata verso Tristan da Cunha, una piccola isola a meno di 700 miglia dalla sua posizione attuale. La delusione a bordo è enorme, ma tutti stanno bene e cercano di lasciarsi alle spalle questo incubo il prima possibile. Il primo compito è quello di percorrere le 2.500 miglia rimanenti fino a Città del Capo e poi allestire un nuovo impianto alla velocità della luce.
In testa, Telefonica continua a dettare il ritmo verso sud, ma Camper (meno 97 miglia alle 02:00 CET) e Groupama (meno 279 miglia) sono ora più vicini. Gli spagnoli hanno ancora circa 2.000 miglia da percorrere per raggiungere il traguardo di tappa a Città del Capo. La barca neozelandese è stata teatro di un dramma: il prodiere Mike Pammenter si è ferito al volto cadendo nelle sartie durante un cambio di vele e ha dovuto essere ricucito con tre punti di sutura dal medico di bordo Tony Rae.
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