Due anni fa, l'azienda di vela high-tech Advanced Sailing Technologies (AST), con sede a Potsdam, ha lanciato un gommone rivoluzionario. Il Foiling Dinghy può volare utilizzando due aliscafi autoregolanti (vedi sotto per il download del test e il video). L'amministratore delegato Thilo Keller descrive il suo concetto come "foiling per tutti". Il dinghy è stato appena nominato Dinghy dell'anno 2020 dalle riviste britanniche "Sailing Today" e "Yachts & Yachting".
Ma nonostante la vela in aliscafo stia vivendo un vero e proprio boom, come nel Vendée Globe e, dal 17 dicembre 2020, nell'America's Cup, molti velisti non sono ancora del tutto a proprio agio con questo tipo di navigazione.
"Abbiamo avuto un numero crescente di richieste da parte di clienti a cui piace la barca ma che preferiscono navigare in modo convenzionale o che vogliono migliorare le loro capacità di navigazione prima di osare il volo", dice Keller.
Il foiling dinghy è stato quindi rapidamente privato delle ali, dotato di una scatola con tavola centrale e del nome Lowrider L12.
Tuttavia, la traduzione "low-flyer" non si riferisce a nessun tipo di foiling, ma alla velocità raggiungibile e a un particolare comportamento dell'onda.
Le forme dello scafo del foiling dinghy e del lowrider sono identiche, così come la costruzione in sandwich di vetroresina con rinforzi in carbonio. Una caratteristica particolarmente evidente è la forma della sezione di prua, che è ancora più pronunciata sul lowrider che sul foiling dinghy. Il terzo anteriore del gommone è progettato come un cosiddetto wave piercer: naviga attraverso le onde piuttosto che sopra di esse. Il nome lowrider si riferisce anche a questo comportamento di navigazione.