TestBarche inclusive: in acqua nonostante l'handicap

Lars Bolle

 · 14.09.2020

Test: barche inclusive: in acqua nonostante l'handicapFoto: YACHT/B. Scheurer
Barche inclusive: in acqua nonostante l'handicap
Le derive appositamente configurate per le persone con disabilità fisiche aprono nuove possibilità per la vela inclusiva. Un test con orizzonti più ampi

La vela paralimpica ha subito una grave battuta d'arresto nel 2015: lo sport di regata, praticato da persone con disabilità fisiche a livello agonistico, è stato rimosso dal programma delle Paralimpiadi del 2020; tutti i tentativi di reinserirlo per il 2024 sono finora falliti. "Sono rimasto inorridito e triste", dice Heiko Kröger, pluricampione mondiale e medaglia d'argento nella classe paralimpica 2.4 mR. Ma la cancellazione ha anche aspetti positivi per lui: "Le Paralimpiadi hanno creato una lobby per la vela per disabili, che ora stiamo utilizzando per promuovere la vela inclusiva".

In concreto, ciò significa che i velisti disabili non gareggeranno più isolati dal resto della comunità velica, ma insieme a tutti gli altri. Inclusivo, in altre parole, incluso. La vela segue così la tendenza sociale generale.
Ciò richiede barche che possano essere utilizzate anche da persone con disabilità. Ne abbiamo testate due: la RS Venture Connect e la S/V 14. L'obiettivo non era solo quello di scoprire se questi modelli sono adatti ai cosiddetti velisti disabili, ma anche se sono adatti a un gruppo target molto più ampio.
"Le limitazioni fisiche comprendono, ad esempio, la diminuzione della forza o della mobilità dovuta all'avanzare dell'età", spiega Kröger. "Se si guarda alla piramide demografica dei club da questo punto di vista, abbiamo un'alta percentuale di velisti 'disabili'".

È possibile navigare fino alla vecchiaia con queste barche? Potete leggere il test nell'attuale numero di YACHT 20/2020, disponibile dal 16 settembre in edicola o in formato digitale qui.

RS Venture Connect contro Far East S/V 14

Articoli più letti nella categoria Yachts