Il sistema è stato lanciato con il marchio registrato Oceanwings, basato su un efficiente profilo alare in due parti simile ai rig attualmente utilizzati sui catamarani foiling dell'America's Cup. A differenza delle attuali macchine da regata AC, tuttavia, la vela Oceanwings non è completamente rigida, ma può essere regolata e terzarolata come una vela convenzionale. Il profilo è costituito da costole flessibili in fibra di carbonio su cui viene teso il tessuto velico in segmenti. Il profilo è montato su un albero rotondo non strallato e non arrotondato. La resistenza della vela si ottiene solo quando è fissata all'albero.
La particolarità del sistema Oceanwings è la sua completa automazione. Un computer centrale analizza i dati relativi all'intensità, alla direzione e all'angolo di incidenza del vento e regola la vela in modo completamente automatico grazie a un complesso sistema idraulico. L'ala Oceanwings è stata testata con successo per la prima volta su un trimarano di otto metri di Tricat. Tuttavia, si tratta ancora più o meno di un test su modello. Il sistema di VPLP è inizialmente destinato all'uso su navi da carico e grandi yacht di lusso, con l'obiettivo di migliorare significativamente il bilancio energetico sulle lunghe distanze e ridurre notevolmente le emissioni inquinanti. Tuttavia, è prevista anche l'implementazione su yacht a vela e catamarani di medie e grandi dimensioni, spiega Nicolas Sdez, responsabile del progetto VPLP.
Tuttavia, l'idea di un armo alare flessibile non è del tutto nuova: già nel 2014, il Groupe Beneteau francese aveva presentato un armo alare in un unico pezzo, regolabile tramite giunti e realizzato su una barca a vela Sense 43. Il sistema è stato presentato come una rivoluzione nella nautica da diporto, ma non è ancora riuscito a svilupparsi in modo significativo dalla fase di progetto - inizialmente è rimasto un prototipo. Un sistema molto simile è stato sviluppato da Omer-Wingsail in collaborazione con One Sails. L'impianto, anch'esso a profilo flessibile, è stato testato con successo su un Elan 37 e su un Seascape 18. Tuttavia, i profili di Omer sono stati testati con successo. Tuttavia, anche i profili di Omer non hanno preso piede. Anche Incidence Sails, in Francia, ha costruito un'attrezzatura semirigida a vela alare, con la quale il sensazionale Arkema Mini 6.50 (si veda il resoconto in YACHT 4/2017) è destinato a vincere la gara dei nani oceanici attraverso l'Atlantico.