Hauke Schmidt
· 25.09.2017
Le vele sottovento conducono un'esistenza triste su molte barche. In particolare, i piccoli equipaggi non hanno la fiducia necessaria per gestire le vele leggere, ma solitamente di grandi dimensioni, e preferiscono lasciare nel sacco lo spinnaker e il gennaker.
Il rispetto per queste vele non è del tutto infondato: dopo tutto, un gennaker ben dimensionato raddoppia la superficie velica della barca. Se regolato in condizioni leggere, il recupero con venti più forti può essere un'impresa per equipaggi inesperti. Tubi di recupero e avvolgitori top-down possono aiutare.
I primi tubi di recupero sono arrivati sul mercato alla fine degli anni Settanta. Consistevano in un semplice tubo di tela da spinnaker, tenuto aperto all'estremità inferiore da un anello di filo. Il tubo poteva essere riunito e la vela poteva essere rilasciata con l'aiuto di una cima arrotolata intorno alla parte superiore. Per il recupero, l'anello veniva riabbassato sulla vela e il telo scompariva nel tubo.
Anche gli ausili di recupero odierni funzionano secondo questo principio. Tuttavia, sono state apportate alcune modifiche tecniche che hanno reso il funzionamento più sicuro e comodo. Soprattutto, i semplici anelli sono diventati imbuti più o meno elaborati. La gamma spazia dalle soluzioni in tessuto ai modelli gonfiabili e ai sofisticati imbuti in fibra di carbonio. Il diametro e la lunghezza dei tubi variano tanto quanto la guida della linea di recupero.
L'idea di avvolgere il gennaker come un genoa è molto più recente. Poiché la vela sottovento ha la sua superficie maggiore nella parte superiore, si avvolge anche dall'alto, a differenza dell'armadio sottovento; il termine è avvolgimento dall'alto verso il basso. Basta tirare la cima e il tessuto colorato si alza e, con la stessa rapidità, si avvolge di nuovo. La vela può anche essere arrotolata per facilitare la strambata e poi riutilizzata. Oppure lasciate il gennaker al suo posto o sistematelo in porto, anche se potrà essere utilizzato solo in seguito. Sembra fantastico, ma come si presenta la realtà?
Abbiamo testato in pratica nove sistemi di rulli top-down e dieci tubi di recupero. Continuate a leggere per scoprire quale concetto si è rivelato il migliore e a cosa dovete prestare attenzione quando scegliete un sistema a rulli o un tubo di recupero.YACHT 21/2107. La rivista sarà disponibile in edicola a partire dal 27 settembre oppure può essere può essere scaricato immediatamente in edizione digitale.